Del gruppetto di oche da guardia lei era la peggiore, un tipino ormai incorreggibile. Stavano, quelle sei, in un’aia di un casolare ai piedi della collina facendo da campanello d’allarme per qualsiasi essere in movimento che si aggirasse entro quel confine. I proprietari, sposati da più di mezzo secolo e con alle spalle tanto tempo votato al lavoro pesante della campagna, avevano abbandonato ormai il lavoro nella stalla e nei campi, accudivano solo più queste sei ochette birbanti che erano la causa di continui litigi con il vicinato. Ogni giorno passavano sotto i loro becchi pizzicanti contadini, massaie, bambini, cani, gatti, corvi , postini e corrieri; nulla sfuggiva alla loro implacabile smania da territorio conquistato.
La peggiore era Gilda, un vero e proprio vigile dell’aia nonchè devastatrice di orti, scarpe e attrezzatura in generale. Marcolino, il bimbo dei vicini, passando di lì se la trovò proprio di fronte, ci fu un grande momento di silenzio, studio reciproco, poi la Gilda parlò: “Di qui tu non passi!” Marcolino non proferì parola, studiò il modo per girarci attorno e proseguire, l’altra si fece più prepotente: “Bambino, se passi oltre io ti pizzico”. Allora Marcolino, sempre in silenzio, posò a terra il suo cestino, tirò fuori una tovaglietta a quadrettini, del the al limone, due bei panini bianchi e un vasetto di marmellata di prugne e imbastì così una bella merenda per la Gilda. Bastò questo episodio per modificare il brutto carattere dell’oca e trovarle una nuova occupazione. Da lì in avanti diventò accompagnatrice di pic nic a tutti i bimbi del vicinato.
© 2024 - Az. Arg. Trucco Aldo
Cascina Ochetta 35 Montà D'Alba [CN]
PI: 00985600048
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Del gruppetto di oche da guardia lei era la peggiore, un tipino ormai incorreggibile. Stavano, quelle sei, in un’aia di un casolare ai piedi della collina facendo da campanello d’allarme per qualsiasi essere in movimento che si aggirasse entro quel confine. I proprietari, sposati da più di mezzo secolo e con alle spalle tanto tempo votato al lavoro pesante della campagna, avevano abbandonato ormai il lavoro nella stalla e nei campi, accudivano solo più queste sei ochette birbanti che erano la causa di continui litigi con il vicinato. Ogni giorno passavano sotto i loro becchi pizzicanti contadini, massaie, bambini, cani, gatti, corvi , postini e corrieri; nulla sfuggiva alla loro implacabile smania da territorio conquistato.
La peggiore era Gilda, un vero e proprio vigile dell’aia nonchè devastatrice di orti, scarpe e attrezzatura in generale. Marcolino, il bimbo dei vicini, passando di lì se la trovò proprio di fronte, ci fu un grande momento di silenzio, studio reciproco, poi la Gilda parlò: “Di qui tu non passi!” Marcolino non proferì parola, studiò il modo per girarci attorno e proseguire, l’altra si fece più prepotente: “Bambino, se passi oltre io ti pizzico”. Allora Marcolino, sempre in silenzio, posò a terra il suo cestino, tirò fuori una tovaglietta a quadrettini, del the al limone, due bei panini bianchi e un vasetto di marmellata di prugne e imbastì così una bella merenda per la Gilda. Bastò questo episodio per modificare il brutto carattere dell’oca e trovarle una nuova occupazione. Da lì in avanti diventò accompagnatrice di pic nic a tutti i bimbi del vicinato.
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